venerdì 11 settembre 2009

Bonifica Serre Pastore, la palla passa alla Regione

La Giunta provinciale ha approvato il progetto definitivo per la bonifica e la messa in sicurezza della discarica consortile alla località Serre Pastore di San Bartolomeo in galdo.

L'intervento, quantificato in circa 4,8 milioni di euro, sarà sottoposto già lunedì prossimo alla Regione Campania per la concessione del necessario finanziamento utilizzando risorse europee.

«Abbiamo onorato - ha detto l'assessore Aceto in una dichiarazione alla stampa - l'impegno che avevamo assunto per un intervento che riportasse in condizioni di compatibilità ambientale l'insediamento di Serre Pastore. Nell'auspicare che la Regione Campania voglia approvare il finanziamento richiesto, anche per ridare la tranquillità agli abitanti di San Bartolomeo in Galdo e a quelli dei comuni vicini anche oltre il confine regionale circa la salubrità dell'ambiente, seguiremo con la massima diligenza gli sviluppi di questa delicata vicenda».

giovedì 10 settembre 2009

Fortore, entro l'anno il pronto soccorso?


Forse non sono valse a nulla le battaglie portate avanti da don Franco Iampietro sulla sanità nel Fortore. Dopo quella vinta nel dotare la Misericordia di San Bartolomeo di un'ambulanza degna di questo nome, apprendiamo dal “Sannio quotidiano” (dell’otto settembre)che entro l’anno dovrebbe aprire (oltre a quello di Montesarchio) anche il pronto soccorso dell’ospedale fortorino.

“E’ l’obiettivo - scrive il quotidiano - al quale sta lavorando l’Asl Bn1 per potenziare i servizi sanitari territoriali. Si tratta dei cosiddetti Psaut (Pronto soccorso attivo urgenze territoriali), strutture di primo soccorso territoriale attive 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno. Le strutture espletano attività d’osservazione medica breve e interventi chirurgici di ridotta entità o finalizzati alla stabilizzazione del quadro clinico in vista del trasferimento del paziente in centri più attrezzati. Sono dotati di astanteria, sala medica, sala chirurgica e locali infermieristici. Presidi comunque importanti per il ruolo di prima assistenza che assicurano alla popolazione”.

Se ciò si verificasse sarebbe una bella notizia. Sarebbe un primo passo nel riconoscimento di un diritto fondamentale come quello di non morire per strada. Non ce ne voglia però il direttore sanitario dell’Asl Bn1, Zerella, noi siamo un po’ come san Tommaso. Siamo abituati a toccare con mano. Tuttavia, la speranza è l’ultima a morire.

D’altra parte lo dice lo stesso direttore al giornale sannita: “Contiamo di poter attivare il presidio Psaut in tempi brevi. Manca solo qualche adempimento burocratico. Speriamo di riuscire a dotare al più presto, magari entro la fine dell’anno, il distretto fortorino della importante struttura”.

mercoledì 9 settembre 2009

La strategia della tensione

Antonio Gentile*

Dal revival degli stereotipi razzisti antimeridionali alla rapina dei Fas. Dal Federalismo Fiscale padano alle nuove Gabbie salariali.
Un filo rosso collega sempre più le azioni di questo governo nordista ed evidenzia inequivocabilmente una lucida pianificazione operativa.

In un recente incontro a Regensburg (Ratisbona), colleghi bavaresi, notoriamente ben informati sulle vicende italiane, ci hanno confermato dell'esistenza di un accordo tra rappresentanti politici legati al governo ed esponenti del mondo economico-imprenditoriale, sindacale e dell'informazione.

Lo scopo di questa intesa è quella di determinare un processo di divisione del Paese, smantellando progressivamente l'unità economica e sociale, dando autonomia totale alle regioni forti della Penisola. Il Mezzogiorno con i suoi venti milioni di abitanti, considerato un inutile ed irrecuperabile fardello, privato di ogni solidarietà nazionale, va abbandonato inesorabilmente al suo destino.
Dunque, l'attacco alla classe politica meridionale, con il suo smantellamento, la crescita vertiginosa della Lega Nord, cui è stato concesso ogni estremismo antinazionale, le strategie economiche e sociali, spesso indicate dalla Confindustria, l'azione di condizionamento e manipolazione esercitata da ambienti dei media italiani, hanno una precisa logica.

Ai rozzi e fanatici leghisti del Nord il compito di compiere il "lavoro sporco", fatto di eccessi, di attacchi alla Costituzione, di alimentare il pregiudizio antimeridionale e di proporre leggi, a dir poco inaccettabili.
Ai media, imbavagliati e ricattati, l'incarico di condizionare e preparare l'opinione pubblica alle future scelte politiche ed economiche predisposte dal "piano occulto", amplificando ad hoc ogni evento negativo che si verifica nel Meridione, demolendo ogni residuo di positività ancora presente in questi territori.
Al lombardo Berlusconi, con il suo enorme potenziale economico e mediatico, il ruolo di regista e garante dell'operazione e, poco importa se la stampa estera, come il "Nouvel Observateur", lo definisca un "Michel Jackson paracadutato in un teatro della Commedia dell'arte".

Come già accennato prima, l'ultima e dirompente iniziativa avanzata dalla Lega Nord, con l'immediata adesione del filoleghista Berlusconi, frutto di quell'accordo segreto tra poteri del Nord, è la vergognosa riproposizione delle "gabbie salariali".
Queste ultime, abolite nell'autunno caldo del 1969 dopo le dure battaglie dei lavoratori, oggi dovrebbero ritornare, magari sotto altro nome, per volontà di questo governo padano che non ha esitazioni nell'umiliare milioni di lavoratori meridionali.

In realtà le "gabbie salariali" come ben sappiamo ci sono ancora. I dati del Cgia di Mestre evidenziano come i redditi annuali per il 2007 per tutto il lavoro dipendente sono il 30% più bassi al Sud rispetto al Nord. Una differenza che è quasi il doppio rispetto al 16,5% di sconto dei prezzi a favore del Meridione.
E tenendo conto che la differenza del costo della vita non riguarda solo le grandi ripartizioni territoriali, che la quantità e la qualità dei beni pubblici disponibili – sanità, scuola, sicurezza, trasporti etc… - è decisamente peggiore al Sud, determinando quindi costi aggiuntivi, che la gran parte delle famiglie meridionali è monoreddito e con un numero maggiore di componenti rispetto al centro-nord, la pretesa imposizione per legge di salari differenziati o anche di una contrattazione decentrata appare provocatoria e per certi versi devastante.
Se si riuscirà a dimostrare che nel Mezzogiorno il costo della vita è strutturalmente inferiore l'intero meccanismo perequativo che distribuisce le risorse per il Welfare tra le regioni sarà modificato favorendo nettamente il Nord.
Nel frattempo, 700mila cittadini meridionali, negli ultimi anni, sono stati costretti a lasciare la propria terra, mentre il Pil precipita al 60% rispetto a quello del Nord.

Dunque un crescendo di scelte politiche scellerate, che mirano a distruggere l'unità del paese, colpendo duramente il Sud e portando la contrapposizione tra territori a livelli esplosivi. Una "strategia della tensione" pericolosa che si alimenta ogni giorno con una serie di provocazioni politiche, spesso eclatanti e sfrontate, che mirano ad incendiare l'intero Meridione.
E, mentre sinistre anticipazioni di un prossimo terremoto sociale cominciano a palesarsi, quello che rimane di uno stato unitario è ostaggio di poteri forti che ne controllano ogni residua funzione.

Poteri forti quelli del Nord, che programmano in anticipo ogni futura evoluzione del sistema Italia e che, in perfetta condivisione con le scelte dell'inquietante e potente "Bilderberg Group", decidono i destini di decine di milioni di persone, costrette ad essere solo delle insignificanti comparse in una realtà che non lascia spazio all'improvvisazione.


*www.laltrosud.it

lunedì 7 settembre 2009

Dal tetto di Benevento, il dodicesimo giorno delle precarie


L'alba del 10 giorno sul tetto... Qualche acciacco comincia a fare capolino, dolori articolari e muscolari non mancano mai... Ma la forza di lottare, la caparbia di non mollare sono un crescendo che hanno la meglio su tutto il resto e che ci inducono a continuare nella nostra protesta. Il nostri terrazzo è stato protagonista in questi giorni di un via vai di politici di tutti gli schieramenti di maggioranza, d'opposizione e non solo... Tutti hanno espresso solidarietà e manifestato volontà di voler fare qualcosa per cambiare una situazione tanto grave.

Tutti tranne il ministro Gelmini, che asserragliata nella propria torre d'avorio si affanna e cerca di trovare dei rimedi, di mettere delle pezze su una catastrofe annunciata da tutti e sottovalutata da troppo tempo. Chiede aiuto a Regioni ed Enti e a chiunque possa cercare di tamponare un errore clamoroso ed inaccettabile. Poi come Ponzio Pilato se ne lava le mani asserendo che il problema è stato generato da una cattiva gestione della sinistra. Ecco che le accuse reciproche predominano su tutto, mentre il problema dei lavoratori rimane irrisolto danneggiando solo ed esclusivamente loro.

Il problema è dello Stato di oggi e adesso va risolto... Le reciproche accuse non fanno altro che calpestare ulteriormente la nostra dignità e di persone e di lavoratori ed accrescere la nostra rabbia. Non siamo dei numeri, non siamo merce usa e getta siamo esseri umani con vite, sentimenti e orgoglio e crediamo sia giunto il momento che il Ministro lasci quella torre e si apra ad un dialogo e un confronto pacato con le parti sociali che lei rappresenta tramite mandato popolare oltre che politico istituzionale...

Intanto i rappresentanti locali di tutti gli schieramenti si affannano cercando dei rimedi che possano tamponare una legge clamorosamente fallimentare approvata troppo in fretta con la convinzione che davvero non avrebbero prodotto effetti negativi. Il quadro generale che arriva su questo tetto è questo... Deludente come sempre... Noi continueremo strenuamente insieme a tutti gli altri colleghi precari a chiedere il rispetto del primo articolo della Costituzione e un confronto con il Ministro... Dagli altri ci aspettiamo più coraggio, che qualcuno abbia l'ardore di andare oltre le logiche politiche e di dire che è giunto il momento che il Ministro si dimetta...

CIP Sanniti - Benevento
precaribenevento@libero.it