giovedì 14 marzo 2013

Da Baselice il no alle trivellazioni


“Una prova di maturità, quella del consiglio comunale, nell’esprimere unanimemente un fermo no alle trivellazioni”. Così Michele Bianco e Michele Del Vecchio, consiglieri del comune di Baselice, all’indomani della decisone dell’assise di esprimere parere negativo ai progetti di ricerca di idrocarburi sul territorio comunale.

Bianco e Del Vecchio avevano chiesto al sindaco di convocare un consiglio per affrontare e approfondire l’argomento delle trivellazioni, perché preoccupati, anche alla luce delle richieste fatte ai comuni interessati dall’assessore provinciale Aceto di adottare delibere con parere sfavorevole a tali progetti, dei rischi delle ricerche di idrocarburi per l’ambiente.
I due consiglieri hanno presentato una dettagliata relazione sull’argomento, snocciolando dati ed esempi sui rischi e sui possibili danni, “senza una ricaduta economica per le popolazioni interessate, là dove tali progetti si sono realizzati”.
“Abbiamo molti esempi di territori devastati dalle trivellazioni, penso alla Basilicata, alla Calabria, alla Sicilia” afferma Michele Bianco.

“Quello che ci preoccupa sono i progetti che le aziende hanno presentato ai comuni. Sono progetti incompleti, privi di dati di obiettivi concreti. Come si può giudicare la validità e la correttezza di tali iniziative senza dati reali? Alcuni esperti nel campo delle ricerche dei idrocarburi, ci hanno detto che tra l’altro il nostro territorio è già stato scandagliato nel passato e i risultati dicono che non c’è niente di interessante nel nostro sottosuolo. Le nostre preoccupazioni condivise ad unanimità dal consiglio sono soprattutto per i rischi ambientali. Le trivellazioni potrebbero arrecare gravi danni alle nostre falde acquifere. Falde acquifere importanti, tant’è che il comune ha messo in cantiere progetti importanti per la captazione e la valorizzazione di tali risorse”.

Il no di Baselice arriva dopo i pareri negativi dei comuni del Tammaro e di alcuni comuni del Fortore interessati dai progetti di ricerca di idrocarburi.

“Ora, anche alla luce del fatto che anche altri consigli comunali hanno espresso parere negativo alle trivellazioni, , credo – conclude Bianco – che tutti insieme, con l’appoggio della Provincia, dobbiamo dar vita ad iniziative che ci mettano a riparo da tali pericoli, facendo sentire la nostra voce e il nostro dissenso alle istituzioni regionali e statali, visto che i progetti sono stati sottoposti alla valutazione dell’impatto ambientale della Regione Campania”.

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Petrolio nel Sannio: La Regione Campania dice no. All'appello manca Caldoro e qualche esponente locale


Prima il Consiglio Regionale, poi la Giunta. La Campania prende posizione sulla ricerca di idrocarburi, dopo mesi e mesi di silenzio, mezze dichiarazioni e sortite personali. Pericolo scampato? Mica tanto. (Per continuare a leggere clicca qui sotto)

Petrolio nel Sannio: La Regione Campania dice no. All'appello manca Caldoro e qualche esponente locale - ilQuaderno.it

mercoledì 13 marzo 2013

"Bisogna serrare i ranghi"

di Leonardo Bianco

“Serrare i ranghi”. Questo l’appello lanciato da Foiano, lunedì sera, da Umberto Del Basso De Caro ai militanti, dirigenti e amministratori del Pd fortorino.

Il neo eletto parlamentare sannita è partito dall’analisi del voto, ammettendo la sconfitta del centrosinistra. Per Del Basso De Caro la mancata vittoria della coalizione è stata innanzitutto determinata “dall’aver raccontato la verità agli italiani, da parte di Bersani, contro le bugie e le promesse degli avversari politici”.

Per quanto riguarda il voto nel Sannio, il neo deputato si dice soddisfatto visto i risultati che il partito e la coalizione ha ottenuto a livello nazionale e regionale. “Rispetto al dato regionale – afferma Del Basso de Caro – abbiamo perso, intermini percentuali, la metà dei voti rispetto al dato della Campania”.

Sul futuro della XVII legislazione non è ottimista. Il deputato sannita è convinto che si presto alle urne. Poi l’attacco frontale a Caldoro e al Pdl sul governo della regione Campania.

Umberto Del Basso De Caro ha duramente criticato l’azione politica e amministrativa della giunta di centrodestra, mettendo in evidenza i ritardi e le disattenzioni su molte questioni. Sotto accusa la vertenza dei forestali, la mancata approvazione della legge sui rifiuti, il mancato utilizzo dei fondi Fas, le dimenticanze sulle politiche energetiche. Sulle trivellazioni, il parlamentare del Pd, non ha risparmiato critiche a qualche esponente sannita del Pdl.

Nonostante tutto questo – ha affermato Del Basso De Caro – il centrodestra ha vinto in Campania sia alla Camera che al Senato”.
Per questo il leader del centrosinistra sannita ha chiesto agli esponenti del Pd fortorino di serrare i ranghi. Di tornare alla militanza politica. Nel chiudere il suo intervento, Umberto Del Basso De Caro ha chiesto ai militanti, ai dirigenti e agli amministratori del centrosinistra del Fortore, di coordinarsi, di parlarsi e soprattutto di prepararsi al governo delle amministrazioni locali.

Ad aprire la serata era stato il vicesindaco di Foiano, Giuseppe Ruggiero, promotore dell’incontro.
L’amministratore fortorino partendo dall’analisi del voto del 24 e 25 febbraio scorso ha spiegato ai “compagni” presenti i motivi dell’incontro. “Una riunione per ritrovarsi e riflettere sul particolare momento che il panorama politico sta vivendo. Un incontro – ha detto Ruggiero – per definire i nuovi assetti organizzativi del partito”.

Per Giuseppe Ruggiero c’è l’esigenza di tornare tra la gente, parlare a quegli elettori che hanno delusi dalla politica hanno scelto il partito di Grillo. “Bisogna avere la capacità di aprirsi a quelle persone che chiedono il cambiamento”.
Per il vicesindaco di Foiano “c’è l’esigenza di tornare alla militanza politica, anche per questo ho deciso di dimettermi da assessore alla comunità montana”.

Un incontro a cui hanno partecipato molti esponenti del Pd e della sinistra fortorina. C’erano rappresentati di Ginestra degli Schiavoni, di Castelfranco in Miscano, di Montefalcone, di San Giorgio la Molara, di Baselice.

benevento/ottopagine.net

lunedì 11 marzo 2013

Petrolio nel Sannio: I sindaci presentano ricorso straordinario al Presidente della Repubblica

Continua l'attività del Gruppo di lavoro del "Protocollo d'intenti fra Comuni e Comunità montane interessati dalle indagini per la ricerca di idrocarburi". L'ultimo incontro si è tenuto mercoledì 6 marzo scorso, presso l'aula consiliare del Comune di Campolattaro.

Presente, insieme ad amministratori e tecnici di alcuni Comuni del Sannio e dell'Irpinia, anche l'avvocato Pierluigi Giordano, che ha portato i suoi contributi al tavolo di discussione. Come già ipotizzato dai promotori, va delineandosi in maniera più decisa la strategia di lotta a tutela del territorio avverso quelle attività ritenute altamente invasive, quali quelle che senz'altro dovranno seguire alla preannunciata fase di indagine. In questi due mesi, dall'otto gennaio di quest'anno, l'attività è stata finalizzata a raccogliere adesioni da parte del maggior numero di Enti, ed acquisire in modo ufficiale informazioni e documenti relativi ai due progetti di ricerca denominati "Pietra Spaccata" e "Case Capozzi": "E' singolare che nel Sannio -si legge nella nota a firma di Domenico Costanzo e Valentino Castello per il coordinamento del Protocollo d'Intenti - mentre si sta tuttora pagando lo scotto per le attività estrattive di un passato abbastanza recente (vediattività di bonifica in atto da circa quattro anni nel territorio di San Marco dei Cavoti, bonifica che continuerà per qualche anno ancora), si pensi di avviare ulteriori ricerche in ben 33 Comuni (compresa la città capoluogo di provincia, stranamente silente e assente nella vicenda) coinvolti nei due progetti presentati dalla società inglese Delta Energy ltd al Ministero per lo Sviluppo Economico e quindi alla Regione Campania".

In virtù di queste considerazioni, preoccupanti e condivise dai rappresentanti degli Enti aderenti, si è confermata la decisione di procedere con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica e al Difensore Civico della Regione Campania.

"Contemporaneamente - conclude il comunicato - verrà avviata una campagna informativa, in aggiunta all'opera meritoria che è stata già intrapresa da associazioni e comitati, mirata a raggiungere e coinvolgere ogni singolo cittadino, poiché non tutti sono a conoscenza di quanto si sta preparando ad accadere sul proprio territorio, in modo invasivo e probabilmente irrimediabile, con gravi ripercussioni sulle vocazioni agroalimentari, sulle prospettive di sviluppo e di promozione turistica, legate alle caratteristiche ambientali e culturali delle nostre zone”.

www.ilquaderno.it

domenica 10 marzo 2013

Storia di ordinaria povertà. Sfrattati da casa, vivono in auto

di Leonardo Bianco

Anna e Ilario, compagni di vita, sono rimasti senza casa. Da qualche settimana la loro casa è un’automobile. A causa delle ristrettezze economiche, nella impossibilità di provvedere al pagamento dell’affitto, hanno subito lo sfratto e dal 18 febbraio scorso non hanno più una casa. L’alimentazione è ridotta al consumo di qualche panino e solo grazie all'ospitalità di una loro amica possono provvedere ai bisogni e alla cura dell’igiene personale.

Il 17 gennaio si sono rivolti al comune di Pontelandolfo per una sistemazione momentanea in attesa di un lavoro. Ma il comune ha provveduto solo a dare loro la possibilità di sistemare i pochi mobili e qualche effetto personale in un locale di proprietà dell’ente. L’ente ha comunicato alla coppia che “in merito alla possibilità di assegnazione momentanea di un alloggio ad uso abitazione, questo comune non ha allo stato la possibilità di reperire immobili di proprietà comunale idonei allo scopo”.

Anna e Ilario si sono appellati anche al prefetto di Benevento. La lettera, nella quale si evidenzia tutta la disperazione della coppia è stata indirizzata anche ai servizi sociali del comune di Pontelandolfo e alla Procura della Repubblica di Benevento. Nella missiva Anna e Ilario hanno fatto rilevare che accanto al locale dove hanno depositato le loro cose, esiste un monolocale libero, tra l’altro aperto all’utilizzo abusivo di chiunque, chiedendone la possibilità di abitarlo. Ma le istanze che purtroppo non sono state accolte in quanto il locale, tra l’altro privo degli allacci ai servizi pubblici essenziali (corrente elettrica, acqua potabile, rete gas e rete fognaria), risulta inserito nel complesso da destinare a casa albergo anziani. L’immobile è stato infatti realizzato mediante l’utilizzo di fondi regionali.

La condizione di Anna e Ilario è a dir poco disastrosa, disumana. In questo momento non si vede nessuno spiraglio di luce per un ritorno alla normalità di una vita che li ha messi con le spalle al muro.

Anna non chiede la luna, come dice, ma “solo un lavoro, un piccolo lavoro, perché tutti hanno il diritto di vivere. Tutti hanno il diritto di avere un lavoro. La nostra Costituzione recita: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.” Certo è che il futuro di Anna e Ilario è avvolto nel buio. Ilario ce l’ha un lavoro, ma il suo stipendio è appena sufficiente per passare gli alimenti alla ex moglie. E allora che fare. Nulla, purtroppo, Anna e Ilario continueranno ad andare a dormire nell’auto.

tratto da benevento.ottopagine.net